La spumantizzazione è quel processo che definisce il residuo zuccherino e, di riflesso, l’amabilità del Prosecco. Scopriamo insieme i diversi metodi di spumantizzazione e le molteplici implicazioni sottese.

Prosecco e spumantizzazione: metodiche a confronto

La spumantizzazione è il processo di trasformazione del vino che definisce il prodotto finale “spumante”.  Con i principali metodi una soluzione zuccherina, addizionata con lieviti,  viene rifermentata completamente fino a anidride carbonica. Pertanto, si ottiene una sovrappressione di almeno 3 bar.

Prima di procedere si ricorda che Prosecco e spumante non sono la stessa cosa, infatti, il secondo indica la categoria di vino in cui è contenuto anche il Prosecco.

3 sono i metodi di spumantizzazione:

  • Classico (rifermentazione in bottiglia)
  • Charmat o Martinotti (rifermentazione in autoclave)
  • Tradizionale sui lieviti (rifermentazione naturale in bottiglia)

Il terzo metodo in realtà non prevede l’aggiunta della soluzione zuccherina, ma la rifermentazione in bottiglia del residuo con il quale il vino è stato imbottigliato assieme ai lieviti della prima fermentazione, ancora attivi.

Vi è poi la possibilità di ottenere lo spumante anche con l’addizione dell’anidride carbonica alla base di vino, come avviene nel caso dell’acqua minerale. In questo caso, in etichetta, vi dovrebbe essere la dicitura “vino spumante gassificato”, ma di fatto la pratica è in disuso.

Amabilità del Prosecco: la scala della dolcezza

A seconda del metodo di spumantizzazione utilizzato, il residuo zuccherino presente nel prodotto finale sarà differente. Vi proponiamo una scala crescente di amabilità che permette di orientarsi.

  • Pas Dosé o Dosaggio zero < 3 g/l
  • Extra Brut < 6 g/l
  • Brut < 12 g/l
  • Extra Dry 12-17 g/l
  • Dry  18-32 g/l
  • Demi Sec 33-50 g/l
  • Dolce o Doux  >50 g/l

Spumantizzazione e qualità: una questione di pressione

Gli spumanti sono classificati, come i vini fermi, su base qualitativa e questo sistema, integrazione della struttura delle denominazioni d’origine, è definito livello Europeo dal regolamento CE 491/2009.

Gli spumanti sono così divisi:

  • V.S. Vino spumante da tavola, con sovrappressione min. 3 bar
  • V.S.Q. Vino spumante di qualità, con sovrappressione in. 3,5 bar (riconducibile alle denominazioni DOP, ossia DOC e DOCG)

Se lo spumante deriva da vitigni aromatici, si parla di V.S.A. (vino spumante aromatico) e non di V.S.

Lo spumante è ottenuto con additivazione di anidride carbonica è definito V.S.G. (vino spumante gassificato).

Prosecco DOC Extra Dry: il Risultato finale

Il Prosecco DOC Extra Dry è una delle gemme risultanti da questi processi, infatti, le metodiche impiegate ne definiscono le qualità. In particoalre, al palato risulta morbido, piacevolmente brioso e leggero; il perlage è fine e persistente e a livello olfattivo è inebriato di profumi floreali di ginestra e genziana con un nota vegetale di salvia e mentuccia, ravvivato da aromi fruttati di pompelmo, ananas e mela golden.

Staffilo Bottiglia extra dry millessimato

Prosecco
DOC Extra dry Millesimato

€ 9,80

Vino biologico

Dal perlage fine e persistente, inebriato di profumi floreali di ginestra e genziana con un nota vegetale di salvia e mentuccia, ravvivato da aromi fruttati di pompelmo, ananas e mela golden. Al palato morbido, sapido e persistente, piacevolmente brioso e leggero.