Il vino senza solfiti è realtà oppure semplice escamotage di marketing? Scopriamo insieme cosa sono i solfiti e quali tipologie di vino contengono il minor grado di solfiti aggiunti.
La funzione dei solfiti
I solfiti sono degli additivi antiossidanti utilizzati nella produzione di vini con due scopi precisi. In primis, rappresentano un conservante che rallenta le alterazioni batteriche; inoltre, prevengono l’ossidazione dovuta al contatto con l’ossigeno. In definitiva, giocano un ruolo importante nel conservare le caratteristiche organolettiche del vino. Si ricorda che l’eccelsa qualità delle uve di partenza può comportare minori rischi di formazioni batteriche, riducendo così il successivo impiego della chimica. In ogni caso, nelle etichette dei vini deve essere apposto il livello di solfiti presenti, consentendo al consumatore finale l’informazione necessaria all’acquisto.
Perché limitare l’uso dei solfiti
Seppur il disciplina europeo si riservi solamente di stabilire il limite massimo consentito, il tema dei solfiti è sicuramente una questione su cui porre massima attenzione. L’elevata quantità di solfiti aggiunti nel vino è causa di squilibri al benessere fisico del consumatore finale: fastidiosi mal di testa e altre patologie sono dietro l’angolo. Dunque, seppur si debba tener conto delle necessità dei produttori, è importante sottolineare come un buon vino, per esaltare le proprie qualità organolettiche ed essere salutare, abbia bisogno di contenere piccole quantità di solfiti.
Vini convenzionali e vini naturali
Se da un lato molto spesso nei vini convenzionali è presente una significativa quantità di solfiti, dall’altra, negli ultimi tempi, sono stati proposti vini naturali. Ma è tutto ciò reale? La possibilità di produrre vini esenti da solfiti è attuabile o si tratta di un puro escamotage di marketing? Si potrebbe asserire che la risposta sta nel mezzo, infatti, alcuni vini naturali non contengono solfiti ma sono ottenuti dopo lunghissime fermentazioni spontanee a basse temperature. Questo implica che la disponibilità di tali vini possa essere limitatissima e, inoltre, il costo del prodotto possa essere molto elevato.
Vino biologico come soluzione al problema
Esistono poi vini senza solfiti aggiunti, derivanti dalle metodologie dell’agricoltura biologica, che contengono solo solfiti naturali e comunque in una quantità inferiore ai 10mg/l. Questa tipologia di vini, regolamentati dalla normativa europea, rappresentano la miglior scelta etica e un prodotto salutare per i consumatori. L’utilizzo di piccole quantità di solfiti nel vino biologico consente di perseguire la scelta ecologista di preservare il naturale equilibrio della terra e, in aggiunta, di consegnare nelle mani del consumatore finale un prodotto dalle eccelse qualità organolettiche. Esemplificando, un prosecco biologico può rappresentare il corretto equilibrio tra la ricerca di un prodotto di qualità ma allo stesso tempo salutare e “amico” della natura. Non a caso, il prosecco biologico gode dell’applicazione del metodo biologico attraverso l’abolizione dell’impiego della chimica. Infatti, il metodo biologico giova alla salubrità del prodotto e conferisce all’assaggio morbidezza, armoniosità e freschezza.