Il Prosecco Rosé, composto da un blend di uve del vitigno Glera e Pinot Nero, si abbina molto bene al Pandoro e al Panettone.
Infatti, oltre esser servito con la pasticceria secca, può accompagnare le due tipiche espressioni artigianali sopra citate creando una raffinata sintonia. Durante il pranzo di Natale o il Cenone è importante, per dar vigore all’atmosfera natalizia, l’equilibrio enogastronomico tra prodotti tipici del territorio e il vino.
Prosecco Rosé
Questa nuova tipologia di Prosecco ha attirato fin da subito i consumatori per il suo aspetto affascinante. Il colore rosa tenue e le bollicine gli conferiscono un aspetto gradevole, la sinfonia di sentori di pesca un gusto avvolgente e delicato al contempo.
Il Prosecco Doc Rosè Biologico è una delle versioni più raffinate, delicate e salutari del prodotto. Si tratta di uno spumante composto da un mix di uve del vitigno Glera e Pinot Noir che incanta con il suo colore che rimanda alla rosa peonia. Al palato risulta armonioso e dissetante e la versatilità negli abbinamenti è uno dei suoi punti a favore.
Grazie a queste proprietà organolettiche, si abbina ai due must have del menù natalizio: il Pandoro e il Panettone.
Il Pandoro
L’atmosfera magica che si crea a tavola durante il Natale è spesso arricchita dal tipico dolce veronese. Dalla pasta soffice e di colore dorato è spesso culmine del menù natalizio. La tradizione vuole che abbia origini antiche e venisse servito nelle tavole dei ricchi veneziani. La ricetta moderna del Pandoro risale all’Ottocento ed è l’evoluzione del “Nadalin”, altro tipico dolce veronese.
Il Pandoro tradizionale è servito senza guarnizioni, come il Panettone. Le pratiche culinarie degli ultimi anni hanno visto nascere l’abitudine di farcirlo con la crema pasticcera o con il cioccolato. Una ricetta, senz’altro curiosa ma dall’estremo gusto, prevede la realizzazione della crema allo zabaione al Prosecco come guarnizione del Pandoro.
Il Panettone
Il tipico dolce milanese legato al Natale è ottenuto da un impasto lievitato a base di acqua, farina, burro e uova al quale si aggiunge frutta candita, scorzette di arancio, cedro e uvetta. La tradizione vuole che nell’antichità il Panettone fosse fatto in casa e, terminata la preparazione, fosse incisa una croce con il coltello. Infatti, questa pratica era vista come buon auspicio per l’anno nuovo ed era antecedente alla cerimonia del “ceppo”. Ivi, veniva consumato il Panettone e il capo famiglia, dopo aver bevuto un sorso di vino, lo versava sul ceppo di quercia posato sul camino. Questo rito collegava il dolce e il vino all’auspicio di un anno migliore.
Differenze tra il Pandoro e il Panettone
La differenza sostanziale consiste nel tipo di lavorazione e nei tempi di lievitazione. Infatti, il Panettone è composto da lievito madre mentre il Pandoro anche da lievito di birra. Per quanto riguarda la lievitazione, quella del Panettone dura circa 2-3 giorni mentre per il Pandoro bastano 18-36 ore. Cambiano anche gli aromi, più fruttati quelli del Panettone, vanigliati quelli del Pandoro. La pasta di quest’ultimo è più dolce e morbida rispetto al Panettone, oltre che di un colore giallo più vivace.
Un ottimo connubio di gusti
Nell’abbinamento con il Pandoro e il Panettone, un vino come il Prosecco Rosé esalta la leggerezza, la freschezza e la vivacità che lo contraddistinguono. Riesce a calmierare le tendenze più dolciastre del Pandoro e il gusto più deciso del Panettone.
Senza il Pandoro o il Panettone si dice non vi sia Natale ma senza un buon vino d’accompagnamento stupire i palati più esigenti risulta estremamente difficile.