Per ottenere la certificazione di “Prosecco Biologico” deve esser seguito un lungo iter e rispettate una serie di caratteristiche definite dai regolamenti: ecco come ottenere il suffisso “Bio”.

La ridefinizione normativa del Biologico

Dopo anni di controversie, il 9 Marzo 2012 è stato pubblicato sulla Gazzetta dell’Unione Europea il disciplinare relativo all’agricoltura biologica, con riferimento al mercato del vino biologico. La normativa stabilisce l’insieme delle metodiche di coltivazione, le modalità di vinificazione, oltre ciò che non è consentito utilizzare nella produzione di vini di qualità. Ad aver approvato l’insieme delle regole è stato lo Standing Committee on Organic Farming (SCOF), consorzio di Tutela permanente per l’agricoltura biologica.

Il Prosecco Biologico: simbolo di maggior consapevolezza

L’applicazione del metodo biologico confluisce un valore aggiunto nella produzione di vini di qualità. È segno di una maggiore consapevolezza nei confronti della salvaguardia del patrimonio territoriale, oltre che simbolo di antiche tradizioni. La cura delle uve si concentra nell’abolizione dei pesticidi, i quali tendono a danneggiare l’equilibrio naturale, necessario a produrre i migliori frutti del territorio. Quando le uve raggiungono la maturità organolettica vengono raccolte (verso la metà di settembre) e il percorso di vinificazione si svolge  in osservanza del disciplinare emanato dal Consorzio di Tutela. Il Prosecco Biologico deriva da un metodo di coltivazione regolamentato dai Reg. CE 834/07 e Reg. CE 889/08. Dal 1 agosto 2012 è inoltre entrato in vigore il nuovo Regolamento comunitario che, oltre a dettagliare le tecniche di vinificazione biologica e i coadiuvanti enologici, ammette l’apposizione in etichetta della dicitura “vino biologico” che sostituisce la precedente “vino da uve biologiche”.

Le restrizioni normative del Prosecco Biologico

Nel regolamento, qui consultabile, sono ben delineate le restrizioni da rispettare nell’agricoltura biologica. Infatti, per poter riportare il logo europeo in etichetta, il Prosecco viene certificato “biologico” da un ente autorizzato, solo quando presenta le caratteristiche imposte dalla normativa. Ora delineiamo gli attributi peculiari e più significativi per ottenere la certificazione, sulla base delle restrizioni vigenti. Un produttore di biologico può utilizzare circa la metà dei coadiuvanti durante la fase della vinificazione, rispetto alla controparte convenzionale. In aggiunta, il quantitativo massimo di anidride solforosa è di 150 mg/l .Non sono contemplate la concentrazione parziale a freddo e l’eliminazione fisica dell’anidride solforosa, così da offrire vini superiori, impattanti in modo positivo sulla salute. Ricapitolando, in vigneto si devono produrre uve che siano coltivate senza l’impiego di sostanze chimiche di sintesi e di OGM. In cantina, invece, la vinificazione si esegue solamente secondo i processi autorizzati dal regolamento 203/2012. Perciò non tutti possono produrre e commercializzare Prosecco Biologico, infatti, oltre le limitazioni geografiche, vi deve essere la certificazione di conformità da parte degli enti preposti.

Il Prosecco Biologico: il buon gusto salutare

Il Prosecco Doc Biologico trova sempre più apprezzamento da parte dei consumatori che ne riconoscono la maggiore consapevolezza rispetto alla controparte convenzionale. Dal perlage fine e persistente, inebriato di profumi floreali, ravvivato da aromi fruttati, risulta morbido al palato, piacevolmente brioso e leggero. Il rispetto dei valori del territorio distingue il Prosecco Biologico, oltre che per il gusto, per la salubrità e il rispetto della natura. Il consumo di vino biologico è segnale di rispetto verso la natura e se stessi, verso gli sforzi dei produttori nel mantenimento dell’integrità ambientale.

 

Staffilo Bottiglia extra dry millessimato

Prosecco
DOC Extra dry Millesimato

€ 9,80

Vino biologico

Dal perlage fine e persistente, inebriato di profumi floreali di ginestra e genziana con un nota vegetale di salvia e mentuccia, ravvivato da aromi fruttati di pompelmo, ananas e mela golden. Al palato morbido, sapido e persistente, piacevolmente brioso e leggero.