Prosecco Extra Brut: le cose da sapere per gustarlo al meglio

Il Prosecco Extra Brut rientra sicuramente tra i vini prosecco più apprezzati, in virtù delle sue caratteristiche organolettiche uniche e ben delineate. Scopri gli aspetti da conoscere per gustarlo al meglio.

Extra Brut: il significato della sigla

Tra i vini prosecco a distinguersi è sicuramente la versione Extra Brut. La dicitura si riferisce al residuo zuccherino molto basso, compreso fra lo 0 e i 5 gr litro. La quantità di zuccheri conferisce la vigorosa sapidità che consente a questo tipo di prosecco di poter esser abbinato a tutto pasto. Esso, inoltre, si distingue per un delicato equilibrio reso possibile dal perlage elegantissimo, dal gusto deciso con note fruttate di mela verde e dal colore giallo scarico.

Brut e Dry: le differenze sostanziali

La differenza tra le due versioni di prosecco si rinviene nella seconda fermentazione che determina il residuo zuccherino (e di conseguenza l’amabilità). La rifermentazione del Brut viene fermata quando il residuo è inferiore ai 12 gr/l, mentre invece per l’Extra Dry prosegue. Dunque, sostanzialmente la differenza è una “questione di zuccheri“.  In aggiunta, si nota anche il diverso colore: paglierino scarico per il primo, leggermente più acceso per il secondo. Rispetto al vino dolce, la versione Brut risulta più decisa: ai palati più fini questo dettaglio non passa certo inosservato.

Extra Brut: gli abbinamenti consigliati

Grazie alle sue qualità organolettiche, questa versione del prosecco risulta facilmente abbinabile. Infatti, il Prosecco Extra Brut si amalgamerà sempre nel miglior modo sia che si tratti di piatti di pesce, di formaggi freschi, di secondi di pollame o di una frittura di pesce. L’ideale risulta, dovendo attribuire un parere personale, l’associazione con certi primi piatti e i secondi a base di verdure. In aggiunta, va altresì detto che tale versione di prosecco non sfigura con salumi quali mortadella o prosciutto cotto.